Io preferisco chiamarla Lella Noce; con quel nome me la ricordo a un San Giorgio degli scout genovesi al Passo del Veleno – tra il Turchino e l’Acquasanta – una quarantina d’anni fa; però quando scrive si firma Lella Ginocchio, da donna sposata.

Nel blog VinoNuovo.it – spunti per l’umanità di oggi, a metà febbraio ha postato una riflessione geologico-religiosa susseguente a una sua visita alla miniera di magnetite di Cogne: https://www.vinonuovo.it/cultura/laboratorio-e-natura/lev-shomea-una-miniera-dentro/.
Lella accomuna la miniera di Cogne al capitolo 28 di quella meraviglia feroce che è il libro di Giobbe, gioiello dell’Antico Testamento. Cito un paio di passaggi del suo scritto, chi avesse voglia di leggere tutto l’articolo vada sul sito.

“Il capitolo 28… è un canto, un vero e proprio inno che, a partire proprio dall’esperienza della miniera, con una raffinatissima simbologia, scrive forse una delle pagine più belle sulla Sapienza…. una dettagliata descrizione del lavoro del minatore… che fruga, scava gallerie, sconvolge le montagne… fora pozzi… porta alla luce, raffina…. La laboriosità dell’uomo che sa trarre dalla terra i materiali più preziosi, che ha la sapienza tecnica, che domina la natura, ma che sa anche sconvolgerla. Poi la domanda centrale… che risuona più volte come un ritornello: Ma la Sapienza da dove si trae? E il luogo dell’intelligenza dov’è? L’uomo non ne conosce la via, essa non si trova sulla terra dei viventi. Dio solo ne conosce la via, lui solo sa dove si trovi”.

Lella prosegue: “La miniera della vita è il luogo dove Dio si fa incontrare, dove le domande del cercatore di Sapienza si incontrano con le risposte di Dio. Solo Dio conosce il luogo della Sapienza e lo dona a chi sa chiedere, sa cercare. Salomone, giovanissimo re, chiede in sogno a Dio (1Re 3,9) un Lev Shomeà, “un cuore ascoltante”. Non chiede ricchezze né potere. Non chiede neanche direttamente la Sapienza. Solo un cuore che ascolta. Ecco, il luogo della Sapienza è in ciascuno di noi. Ognuno è miniera, ognuno scava, cerca, porta in luce la sua parte migliore. Dio dona la Sapienza non a chi conosce, non a chi possiede, non a chi domina, ma a chi sa essere creatura in ascolto con cuore docile…”

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Nel libro di Giobbe ci sarebbe poi da leggere tutto il capitolo 38, il discorso di Dio in mezzo al turbine: “Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra?…” eccetera, ma questo è un altro discorso…

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