Dopo il mio messaggio di metà gennaio sul terremoto e la neve in Italia Centrale (La neve, il terremoto e Dio: www.giannidallaglio.it/la-neve-il-terremoto-e-dio/) l’amico Alfredo Maiolese, presidente della European Muslim League, mi aveva scritto queste cose qui:

“Buongiorno interessante la sua riflessione ….condivido il Dio di misericordia, quello che “ama il prossimo mio come me stesso”. Il Dio che salva, non quello che uccide. Però caro Antonio non possiamo continuare ad allontanarci dalle sue leggi che sono precise e anche rigorose, quindi suggerimenti puntuali per il nostro cammino in questa breve vita, pretendendo di uscire dai binari e non far deragliare il treno….”.

Come gli dissi subito, ho trovato molto efficace e interessante la metafora sul treno che cerca di uscire dai binari ma non vuole deragliare, mi càpita ogni tanto di ripensarci su e mi pare che oggettivamente meriti una riflessione da parte di chiunque, quindi la propongo a tutti Voi Lettori antichi e nuovi.
Credo che il pensiero di Alfredo sia condivisibile da tutti coloro che considerano importanti le leggi divine “suggerimenti puntuali per il nostro cammino”; e poco importa, secondo me, che i credenti trovino questi suggerimenti nel Corano piuttosto che nel Vangelo, Torah, Avesta, Kitab-i-Aqdas, Bhagavad Gita, Sutra del Loto, Tao Te Ching o in qualsiasi altro testo ritenuto sacro nel mondo.

Credo che Alfredo abbia ragione quando constata che a molti piace cercare di uscire dai binari ma allo stesso tempo nessuno vorrebbe che il treno deragliasse. Mi ci metto anch’io tra costoro. Credo che sia un problema sempre presente nella storia dell’umanità e forse in questo periodo storico e geografico esso è particolarmente intenso. Sintomo di decadenza culturale, a mio parere; credo sia indubitabile che la civiltà europea abbia iniziato il suo ciclo di decadenza (ne abbiamo già parlato…), come prima o poi tocca a tutte le civiltà umane. E mi pare che il desiderio di “uscire dai binari” etici e morali, quindi anche religiosi, sia tipico di ogni civiltà decadente. Anche a rischio che il treno della civiltà e della società effettivamente prima o poi deragli.

Però accanto al treno della civiltà in generale, a rischio di deragliamento ci sono i treni singoli e personali di ciascuno di noi, i vagoncini di ciascun essere umano figlio di Dio che arranca sulla ferrovia della vita. Bah, mi pare che più o meno la situazione sia la stessa, c’è un’invarianza di scala, il comportamento nel grande è uguale al comportamento nel piccolo e anzi quello da questo deriva; la tentazione di uscire dai binari senza però deragliare è forte tanto per il Frecciarossa Milano-Roma quanto per il Trenino di Casella a scartamento ridotto. Mi rendo conto che è così.

E allora? E allora boh. Personalmente penso che ciascuno debba studiare meglio che può il proprio viaggio, tanto per la parte che fa da solo quanto per la parte che fa insieme agli altri, e farsi un conto del rapporto costi/benefici tra l’umanissimo desiderio di uscire ogni tanto dai binari e l’umanissima speranza di non deragliare mai. Se il conto sarà stato fatto bene o male lo si potrà sapere soltanto “dopo” ma credo che sia importante pensarci su “prima”. Si può accettare il rischio, secondo me, però bisogna rendersi bene conto che lo si sta correndo e che correndolo si rischia di farlo correre anche agli altri, al “nostro prossimo” che dovremmo amare come noi stessi e sul quale non dovremmo riversare le conseguenze delle nostre sciocchezze.

Però, per favore, nessuno mi dica che le catastrofi naturali sono una conseguenza dell’allontanamento dell’umanità dalle leggi divine che ne dovrebbero regolare l’esistenza…. Le guerre magari si, sono una conseguenza della lontananza dell’umanità da Dio, il cambiamento climatico magari in un certo senso anche, se deriva da situazioni in cui prevale l’egoismo e la cecità di pochi sull’interesse di tutti, ma il singolo terremoto, la singola nevicata, la singola eruzione vulcanica, il singolo tsunami no, per favore. Checché ne dicano tanti cosiddetti pii devoti di tutte le fedi.

(Scritto il 15 giugno 2017)

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