-) Bellezza è verità, verità bellezza – John Keats
-) La più generale definizione della bellezza è la molteplicità nell’unità – Tiziana Leopizzi (tramite Giulia Cassini)
-) La bellezza che guarda al futuro – titolo di un articolo sui nuovi allestimenti del Museo degli Uffizi nel numero di marzo di Bell’Italia
-) (i ∂ + m) ψ = 0 è l’Equazione di Dirac, considerata “la più bella equazione della fisica”;
-) eiπ + 1 = 0 è l’Identità di Eulero, “la più bella formula matematica” (e elevato alla ipgreco, il tablet mi cancella gli apici)
Questa lunga prigionia mi fa notare più del solito notizie in cui c’entra la bellezza. Chissà se in altri momenti c’avrei fatto altrettanto caso. Certo, la mia prigione è bella: il giardino di Sanremo è verde e fiorito, i cinque gatti che mi tengono compagnia essendo gatti sono belli a prescindere. La natura in cui vivo è bella, e di ciò ringrazio chi devo ringraziare.
Ma la bellezza della cultura umana? Con le giornate scandite dai malatimortiguariti annunciati ogni sera in tv e la congerie di video, foto, messaggi – simpatici, banali, intelligenti, sciocchi, scientifici, mistici, pseudopolitici, complottisti, quasi tutti inutili – che affollano telefono e whatsapp, forse una certa ansia di bellezza cresce anche per il bisogno di staccarmi da questa assatanata quotidianità coronavirale. Sono arrivati anche messaggi “belli” come il Pale Blue Dot di GianfrancoDM o il Dialogo a un posto di blocco di LivioZ, ma sono una minoranza. E allora prendiamo la bellezza dove càpita: in una citazione letteraria, in un blog, in un articolo…
Quelle citazioni… l’identità tra bellezza e verità sarà sempre vera? E la bellezza nella molteplicità nell’unità… praticamente una definizione del Divino. Associare bellezza e futuro mi sembra una dichiarazione di ottimismo di cui sento di avere bisogno. L’equazione di Dirac e l’identità di Eulero, concise e dense di significato, dichiarano l’intrinseca bellezza della matematica, forma d’arte tra le più pure.
Belli anche i video sui Beni del FAI che ogni pomeriggio vengono messi sulla pagina Facebook della Fondazione. Occasioni serotine di ottimismo per il futuro. In particolare quelli raccontati da Marco Magnifico, eccellente affabulatore, come i “faini” ben sanno.
E poi c’è la musica, Dio la benedica (musica che senza matematica non potrebbe esistere….). Delle mie scoperte musicali su Youtube ne ho già scritto almeno due volte, beccatevi la terza….
Il Mea Culpa Jazz è un quartetto canadese francofono: meravigliosa la loro versione “onirica” di Le vent nous portera. Interessante anche la Barcelona Gipsy Kletzmer / Gipsy Balkan Orchestra che si muove nelle tradizioni musicali dell’Europa centro-orientale. Bravo bravo il batterista americano Steve Gadd, ringrazio Giulia Cassini che me lo ha fatto conoscere; ho scoperto che lo avevo già ascoltato molte volte, per esempio con Paul Simon in Fifty ways to leave your lover.
Le Nossa sono tre graziose ragazzine francesi che cantano e danzano Mas que nada come vere brasiliane in un video molto brasiliano che sarebbe da usare come cura per i vecchietti coronavirati nelle RSA. Caroline Jones è una cantante e polistrumentista americana, fa un country contemporaneo che si guarda volentieri ma è brava anche con la malinconicissima Dust in the Wind. Andrea Motis è una trombettista sassofonista e cantante jazz catalana accompagnata da musicisti che hanno il doppio dei suoi anni; notevole la sua Moanin’.
Vedrei bene la formazione di un supergruppo femminile jazz-soul-rock: Joss Stone (la più bella cantante bionda del mondo) voce soul, Caro Emerald e Simona Molinari (la più bella cantante bruna del mondo) voci jazz, Andrea Motis tromba e sax, Tal Wilkenfeld basso, Caroline Jones chitarre, le tre sorelle Corr batteria, violino e flauto tin whistle.
ElenaViv musicista, hai molto da obiettare?