Descrizione
“Genova, amore a seconda vista”. Così scrisse, alcuni decenni fa, un giornalista foresto, inventando uno slogan che ebbe un certo successo. Intendeva dire che per conoscere e amare Genova non basta un’occhiata superficiale, da turismo “mordi e fuggi”, bisogna entrarci dentro con calma, aguzzare i sensi, aprire la mente per percepirne il fascino un po’ nascosto ma profondo e duraturo. E allora si, di questa città ci si può innamorare. Ci si innamora.
Aveva ragione, quel giornalista, e forse ha ancora ragione oggidì, nonostante Genova sia ormai entrata a pieno titolo nel giro del turismo internazionale, cosa che quarant’anni fa nessun zeneise di buon senso avrebbe immaginato possibile. E invece…
Genova e l’Acquario, Genova e i Palazzi dei Rolli Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Genova e il mare, Genova e i caruggi… Genova e i grandi monumenti e le aree storico-ludico-culturali e l’arte, certamente, ma Genova è fatta anche di piccoli dettagli, minuzie storiche e artistiche, tradizioni minori, tracce di episodi e di personaggi del passato sparse nei suoi caruggi, alcune delle quali solo pochi genovesi DOC conoscono e invece sono testimonianze della personalità di questa città multiforme, importanti come i palazzi affrescati di Strada Nuova e la Lanterna.
Le palle dei cannoni austriaci conficcate nel muro di una casa rurale della val Bisagno, o le liti tra un falegname rumoroso e un marchese dormiglione sono forse meno “storiche” degli affreschi della chiesa della Nunziata e del Ninfeo di Palazzo Lomellino? Il cappon magro di Natale e la stazione dove era scesa Bocca di Rosa che “metteva l’amore sopra ogni cosa” sono parte della storia di Genova tanto quanto la quadreria di Palazzo Bianco. Ce ne sono tanti, di personaggi, luoghi, storie solo apparentemente minori “che si devono proprio scoprire” in giro per la città. Ce ne sono almeno 111… Basta aver voglia di andare a cercarli, loro si fanno trovare volentieri.