Descrizione
Il calendario dice che gli anni iniziano a gennaio ma io ho sempre sentito (e so di non essere l’unico a ragionare così) che il vero inizio dell’anno è a settembre. Quando – chi più, chi meno – tutti tornano dalle vacanze e ricominciano la vita “vera”, quella fatta di lavoro per chi ha la fortuna di lavorare, di scuola per chi ha la fortuna di essere giovane, di città in cui trascorrere le giornate, di più o meno piacevole più o meno noioso tran tran quotidiano.
Penso risulti evidente a tutti che alcuni aspetti non secondari della vita politica – e quindi sociale – del nostro paese sono cambiati bruscamente e fortemente (e inaspettatamente, oserei dire) in quel periodo di sospensione dalla realtà che è generalmente il mese di agosto: l’anno nuovo inizia in modo piuttosto diverso da come era finito quello vecchio. Ognuno scelga se questa diversità è di suo gradimento oppure no.
Personalmente posso dire che a me piace, in ogni campo dello scibile umano, dall’arte al commercio, dalla scienza allo sport, dalla filosofia alla religione, dall’etica alla politica, eccetera, la varietà di pensiero e di azione, e altrettanto mi piace il confronto tra le diverse varietà. Il confronto pacifico, sia chiaro; ché anche insultarsi reciprocamente è una forma di confronto ma non è esattamente quello che intendo io. Confronto e varietà, varietà e confronto, sono gli strumenti di cui disponiamo – come singoli individui, comunità, nazioni – per costruire la storia. Per creare e far progredire la civiltà, di ciascun popolo e dell’umanità nel suo insieme. Col confronto tra le varietà si costruiscono ponti (e qui mi viene facile pensare al pontefice, cioè al latino pontifex costruttore di ponti), un tipo di manufatto che personalmente preferisco ai muri di ogni forma e colore.
Auguro un anno nuovo ricco di ponti e di confronti pacifici tra tutte le varietà esistenti nella società italiana e mondiale; lo auguro a tutti, a me, a voi, a tutti gli italiani, agli europei e agli abitanti di tutti i continenti.