Descrizione
“Le cascine erano numerose nella Voltaggio dei tempi che furono: quasi duecento nei secoli migliori; al prete e ai chierichetti che portavano la benedizione pasquale non bastava un giorno per visitarle tutte e dovevano fermarsi per la notte, ospitati e rifocillati dai contadini. Ora soltanto alcune sono ancora abitate, da uomini, gatti, cani, conigli e galline veramente ruspanti; in una addirittura ci sono ancora le mucche.
Altre sono abbandonate, altre ancora riadattate a seconda casa, ed anche questo è un modo per non morire. E poi le cascine servono a dare i soprannomi ai loro abitanti; come in tutti i villaggi del mondo, anche a Voltaggio i soprannomi sono necessari per distinguere tra loro gli omonimi, specie quelli che portano anche lo stesso cognome, giacché si è sempre un po’ cugini in un piccolo paese. E così i vari Giuseppe e le numerose Marie, diventando Bepin du Cian e Maria du Schenne acquistano una personalità che il nome ed il cognome scritti in italiano sulla carta d’identità non basterebbero a dar loro. E non bisogna dimenticare che agli inizi del secolo da queste campagne partirono giovani di belle speranze per cercarsi da vivere nella “Merica”, e ancora oggi sulla Baia di San Francisco esiste una piccola ma convinta Little Voltaggio.”