Descrizione
“Nel 774 Carlo Magno sognava di unificare l’Europa in un nuovo Impero Romano; la vittoria ottenuta a Pavia sui longobardi di Desiderio e Adelchi e la sua incoronazione a re dei Franchi e dei Longobardi lo facevano ben sperare e in quel giorno estivo si godeva la battuta di caccia a cui stava partecipando con la sua corte nei boschi a sud del Po non lungi dalla città di Augusta Taurinorum. La caccia procedeva bene, un cervo e un cinghiale erano già caduti sotto le frecce, i cani latravano, Carlo osservava il suo più giovane vassallo lanciato al galoppo dietro un’ombra dalle grandi corna che fuggiva fra le querce…
Un fremito, il bosco gira intorno al re, le sue mani non tengono le redini, fa freddo nonostante il caldo estivo… il re cade a terra, la bocca si copre di schiuma, geme e rantola, gli occhi spalancati non vedono i cortigiani che accorrono spaventati “Maestà, Sire, Carlo…!!!”
Quanti sono? Dieci, venti…cinquanta scheletri escono dalla foresta e circondano Carlo, danzano danze scomposte, dondolano le ossa bianche, con quel sorriso immobile di denti nudi, quegli occhi senza occhi che non possono guardare… “Vergine Maria, allontana da me questi esseri orribili!” Carlo è terrorizzato, teme di essere ghermito dagli scheletri, forse in quel momento capisce cosa provano i cervi quando fuggono inseguiti dai cacciatori… ma la Madonna ascolta la sua preghiera e la crisi di epilessia termina. Svaniscono i morti danzanti, agli occhi del re appaiono i suoi vassalli, i nobili franchi cacciatori. La Madonna ha esaudito e va ringraziata: Carlo dispone che in questa valletta sia edificata una cappella dedicata alla Vergine.
Da quella cappella sorse nel 1095 l’abbazia di Santa Maria di Vezzolano, che fu per secoli una potente abbazia alle dipendenze dirette del papa.”