Descrizione
Balilla sta per “monello, ragazzo” o per “Baciccia” ovvero Giovanni Battista? Cercando e ricercando vennero fuori due Giambattista Perasso, uno di Pratolongo di Montoggio, nato nel 1729. Peccato che nel 1746 avesse 17 anni, un po’ tanti per un monello; l’altro doveva esser nato nel 1735 nella parrocchia di Santo Stefano di Portoria ma su di lui le notizie sono scarsissime e incertissime. Insomma il vero Balilla si nasconde fra fitte nebbie biografiche, ma per la storia di una città a volte un simbolo è più importante di un uomo con nome, cognome e documenti. E qui ci si può porre la domanda, forse sciocca, forse inutile, forse sensata: che valore ha il “simbolo” Balilla oggi? Dimenticando l’uso che del giovinetto ne fece Mussolini, cosa significa per i genovesi del primo decennio del XXI secolo questa figura mezza storica mezza mitica di un ragazzino che tira sassate ai soldati stranieri che occupano la sua città? A me qualche idea del significato che possa avere oggi il simbolo-Balilla viene in mente ma sono le mie idee e me le tengo, ciascuno pensi in cuor suo ciò che più gli aggrada. Io volevo solo stimolare la riflessione.
Comunque sia a Pratolungo, piccolissima borgata a monte di Montoggio, si conservano i ruderi della casa che si vuol considerare quella in cui nacque questo ragazzino tanto famoso quanto incerto. Sul celebre grido “che l’inse?” che dire? Chi se ne intende afferma che significa più o meno “che la inizi io?” e viene dal verbo insàa: iniziare qualcosa per modificare uno stato di cose (si può insàa tanto una torta quanto una rivoluzione, l’importante è che il prodotto finale sia diverso da quello d’inizio).