Descrizione
Con un po’ di retorica si potrebbe anche dire “camminare sul confine tra terra, cielo e mare”, perché le sensazioni, fisiche quanto emotive, che si possono avvertire lungo l’affascinante Alta Via sono davvero forti; sia nelle limpide giornate di sole e tramontana, quando l’arco alpino occidentale e tutto il mar Ligure si offrono allo sguardo; sia sotto la nebbia che sale dal mare sotto il soffio dello scirocco, camminando realmente con la testa fra le nuvole.
Una definizione inesatta – ma di successo – dice che l’Alta Via è “l’autostrada dei monti liguri”; di fatto essa percorre trasversalmente la regione quasi, per dirla con Dante, “da Lerici a La Turbie”: un sentiero lungo oltre 400 chilometri, che in 43 tappe riprende l’intero spartiacque ligure/padano da Ventimiglia alla piana del Magra, salendo dal livello del mare ai 2200 metri del monte Saccarello, nelle Alpi Liguri; un percorso di confine anche fra due ambienti naturali diversi, entrambi necessari per comporre quella piccola meraviglia che è la Liguria: a sud versanti che digradano verso la costa, solcati da brevi torrenti, ricoperti di macchia mediterranea, oliveti, serre di fiori, vigneti, qua e là borghi arroccati su cucuzzoli antichi; infine la Riviera affollata di città, porti, autostrade e ferrovie, spiagge e lungomari, suoni e rumori, posti davanti al mare in cui l’inverno sembra solo un modo di dire.
A nord del crinale, il versante padano: con valli che, senza fretta, scendono verso il Po scavando montagne coperte di boschi e foreste, nei cui cieli volano falchi e aquile, dove cacciano i lupi e corrono camosci e caprioli; valli meno abitate e più selvagge, dove l’inverno è vero, come lo si dipinge.
Sul crinale che separa e insieme unisce questi due fianchi della Liguria si aprono panorami unici e affascinanti: a sud, oltre le Riviere, il mare, chiuso all’orizzonte da quel miraggio che è la Corsica con le sue ancelle: le isole toscane, l’Elba, Capraia, la Gorgona. A nord la Pianura Padana è raramente così limpida da poter essere visibile, ma oltre la sua caligine appare maestoso il muro bianco delle Alpi che, dalle vette seghettate del Cuneese, innalza il triangolo roccioso del Monviso; quindi l’enorme candore del Monte Rosa, fino a svanire nell’orizzonte, coi lontani ghiacciai dell’Adamello lombardo e la dorsale grigia del monte Baldo. Un mondo di mare e di montagne, incorniciato dal profilo azzurrato della Costa Azzurra e dallle vette, bianche di marmo e nere di foreste, delle Alpi Apuane.