L’Anello della Superba fra forti e farfalle

Rivista: Gazzettino Sampierdarenese
Editore: S.E.S. – Società Editrice Sampierdarenese
Luogo di pubblicazione: Genova
Data: Speciale estate 2010, anno XXXVIII

Descrizione

Una bella gita”fuori porta”

La brutta primavera trascorsa ci fa temere che anche l’estate possa non essere bellissima meteorologicamente. Ma io sono ottimista e voglio rivolgermi a tutti quelli che sanno che oltre al mare ci sono anche i monti, nella nostra affascinante terra, proponendo un itinerario escursionistico nell’entroterra della nostra città. È “l’Anello della Superba”; io l’ho percorso interamente lo scorso anno durante la preparazione del volume “Alta Via dei Monti Liguri – La Guida” edito da Galata Edizioni. Per un escursionista medio occorrono circa 5 ore e mezza di cammino. Si prenda il trenino di Casella e si scenda alla fermata di Canova-Crocetta; siamo sul valico di crinale della Crocetta d’Orero (468 m), punto di collegamento fra la valle Scrivia e la val Polcevera importante sin dalla preistoria. Qui passa l’Alta Via dei Monti Liguri, da seguire verso levante prima su asfalto poi su un sentiero affacciato verso la val Polcevera, dove al segnavia dell’Alta Via si affianca una X rossa. Si cammina fra case rurali, prati e orti, boschetti cedui che in marzo sono fioriti di viole, crochi, primule, ellebori in un trionfo di colori lilla, gialli, viola, rosa, verdi… Tenetelo a mente per la prossima gita da queste parti, che farete nella primavera 2011. Il sentiero offre ampi panorami verso la città, il mare, i forti, la val Polcevera, la valle Scrivia e il monte Antola. Si giunge così alla cappelletta del Casale di Sella (733 m) e si prosegue nel bosco fiorito sinché si abbandona l’Alta Via e si segue la X che scende sino a una sella molto panoramica sulla val Polcevera e sulla val Bisagno; da qui il sentiero scende fra belle querce e saltabecca su roccette sconnesse sino a una strada sterrata quasi pianeggiante su cui svettano alti pini neri e pini marittimi di rimboschimento, eleganti benché estranei alla vegetazione naturale. La strada raggiunge la Crociera di Pino (362 m) con le sue case, la cappella di San Bernardo e la stazioncina del trenino di Casella, poi la X rossa procede nel bosco sino al valico di Trensasco (391 m) dove si attraversa la strada asfaltata e si incontra la Trattoria Baita del Diamante, un buon indirizzo per eventuali mangiate domenicali. Qui si lasci la strada sterrata con la X rossa e si prenda il sentiero che sale a destra fra panorami sempre più vasti sino a far apparire le lontane Alpi piemontesi. Nei mesi giusti questi prati sono un tripudio meraviglioso di farfalle: sono centinaia, migliaia, vi si cammina in mezzo, è una cosa affascinante e spettacolare… L’ultimo tratto della salita è ripido ma la fatica è ripagata dal piacere di raggiungere il possente Forte Diamante (651 m) e dal panorama a 360° che si gode da lassù. Dopo il giusto riposo si scenda il versante sud del cocuzzolo sino a trovare come segnavia un cerchio rosso vuoto lungo una comoda sterrata molto panoramica. Questo è un paesaggio così diverso dalla città che pure gli è tanto vicina: è un mondo deserto, onirico, sempre bellissimo ma ancor più affascinante sotto la luce della luna piena, immerso in un silenzio dove i soli rumori sono il soffio del vento sull’erba, il cinguettio  dei rari uccelli, il grugnire dei cinghiali, e il brusio dei veicoli sull’autostrada sottostante non disturba molto. Si procede sul crinale panoramicissimo – sino alle Alpi Marittime – sino all’elegante Forte Puin e al “sentiero delle Farfalle” che in 14 pannelli illustra le principali specie di farfalle che vivono su questi prati. Il sentiero è un po’ sconnesso e porta all’Osteria delle Baracche, dove si può far merenda e rifocillarsi. Ripartiti, si prosegua sulla sterrata carrabile tenendo a destra la mole triangolare del Forte Sperone sino a  valicare le Mura Nuove e giungere in Via del Peralto, che scende al Forte Castellaccio, oltrepassa l’Osservatorio Astronomico del Righi e arriva al capolinea della funicolare Zecca-Righi (302 m) ideale per scendere in centro.

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