Descrizione
Buon compleanno al CAI di San Pier d’Arena
Sono tanti o pochi ottant’anni di vita? Per una persona sono un’età dignitosa, per un’associazione sono un bel traguardo raggiunto, per una montagna… beh, per le Alpi e gli Appennini che hanno dato i loro primi vagiti intorno a trenta milioni d’anni fa, ottant’anni sono meno di un respiro, e anche se gli anni fossero centotré non cambierebbe molto. Centotré anni fa, il 20 marzo 1913 (si era ancora nella Bell’Epoque, come dire la preistoria…) un gruppo di escursionisti sampierdarenesi costituì la Società “Amici della Montagna”, che successivamente, a causa di vicende che ebbero a che fare con la Grande Guerra e col fascismo, chiese e ottenne l’affiliazione al Club Alpino Italiano, diventando, l’8 aprile 1936, la Sottosezione “Sampierdarena” della Sezione Ligure del CAI. Ottant’anni fa, appunto. Giusto in tempo per dover interrompere l’attività durante la Seconda Guerra Mondiale ma poi, tornata la pace, la Sottosezione di San Pier d’Arena del CAI fu tutta un fiorire di iniziative rivolte ad adulti e giovani, tanto verso l’escursionismo quanto verso il vero alpinismo – che ha portato i soci sampierdarenesi del CAI a salire vette di ogni continente, dal Monte Bianco al Kilimangiaro, giusto per nominarne un paio – e verso attività che nei primi tempi risultavano un poco bizzarre, come lo scialpinismo. Tra le attività dei tempi recenti possiamo ricordare che nel 1997 presero vita il Gruppo dell’Alpinismo Giovanile – che insegna ai ragazzi di ambo i sessi il corretto modo di frequentare la montagna – e il Gruppo Sentieri che inaugurò il Percorso Storico-Naturalistico SampierdarenaForte Diamante, fornito di pannelli esplicativi sulle emergenze naturalistiche e storiche, utilizzabile anche dalle scolaresche; collegato a ciò ci fu l’impegnativo lavoro di pulizia e recupero di tratti delle fortificazioni delle Mura Nuove, che sono una meraviglia dell’architettura europea, se solo i genovesi dessero loro l’importanza e il rispetto che meriterebbero, anche dal punto di vista turistico.
L’11 giugno 2000 si realizzò per la prima volta una delle più geniali idee del CAI sampierdarenese: la “Rigantoca”, una marcia non competitiva che parte dal Righi, sale alla vetta del monte Antola e raggiunge il borgo di Caprile di Propata dopo un percorso affascinante e panoramicissimo di 42 chilometri. Fu ed è un trionfo, diciamolo senza false modestie: quest’anno si svolgerà la sedicesima edizione e i partecipanti arrivano ogni anno da molte nazioni del mondo. Dal 2006, grazie alle modifiche statutarie, questa è una Sezione del CAI a tutti gli effetti e il suo impegno ormai si estende anche al di fuori della cerchia delle Mura urbane, ad esempio con interventi lungo il “Sentiero Frassati” ligure e dal 2009 con la gestione di un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri.
C’è altro? Si, ma stanno finendo le righe a disposizione per questo articolo; cito soltanto la costituzione del G.A.M.S. Gruppo Alta Montagna Sampierdarena, la Camminata d’Autunno “fra Creuze e Porte, Miage e Forti”, che saliscende da Teglia a Begato a Fregoso al Garbo al Forte Tenaglia con la collaborazione di numerosissimi enti locali e associazioni, la prossima visita al Parlamento Europeo a Strasburgo il 13 aprile, il recente Protocollo d’Intesa stipulato tra il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e il CAI “per la valorizzazione della rete sentieristica e dei rifugi montani per un turismo sostenibile e responsabile”, che coinvolge la Sezione di Sampierdarena sui sentieri e tra i rifugi delle montagne liguri. Di tutto il resto ne parleremo in una futura occasione. Contatti: www.caisampierdarena. org, caisampierdarena@inwind.it, via Battista Agnese 1 canc.