Descrizione
Il progetto MoBike
In verità non è che Genova faccia venir voglia di andare in bicicletta… Le città emiliane, Parma, Ferrara, Modena… quelle si che sono fatte apposta per pedalare. Ma fra Vesima e Capolungo, l’arte del pedale non è proprio adatta a tutti. Però con un po’ di buona volontà, nelle zone meno ripide del centro urbano, l’uso della bicicletta sarebbe consigliato, soprattutto per ragioni di traffico e di inquinamento: i mezzi “a trazione animale” come le bici non inquinano e occupano poco spazio. E per questo che è nato il progetto internazionale Bicinicittà, che a Genova diventa MoBike: numerose “gare” fra diversi mezzi di trasporto hanno dimostrato che nella nostra città la bicicletta è il mezzo più veloce nei brevi tragitti ed è assai più facile da parcheggiare. Ecco il senso del bike sharing, (condivisione delle biciclette), che mette a disposizione dei cittadini una certa quantità di biciclette pubbliche, da usare in maniera “intermodale” insieme ai bus e ai treni per spostarsi in città: autonomia e agilità nel traffico urbano, nessun problema di parcheggio, niente code ai semafori, niente gas di scarico, niente ticket per le zone blu… MoBike offre 30 biciclette tradizionali e 15 fornite di una batteria che facilita la pedalata nei percorsi in salita; l’idea piace anche ad Amt che collabora al progetto: la tessera e il lucchetto necessari per aderire al servizio sono in vendita presso le tre biglietterie AMT di via Avio (San Pier d’Arena), via D’Annunzio (centro) e via Bobbio (Marassi). I parcheggi delle bici sono attualmente sei: al Matitone, a Principe, a Caricamento, a De Ferrari, in via XX Settembre e a Brignole. Almeno in teoria, MoBike è interessante anche per i turisti: la bici può essere un divertente mezzo per muoversi in città e dimostra ai foresti la nostra attenzione verso la qualità ambientale della città. In realtà non è che tutto sia così facile e finora Mobike non riscuote il successo che meriterebbe: conditio sine qua non affinché il bike sharing entri nell’anima e nelle gambe dei genovesi è che vengano tracciati dei percorsi ciclabili separati dal traffico automobilistico, come esistono in molte città europee, altrimenti pochi accetteranno di pedalare in mezzo ad automobili moto e bus. Per ora i tratti davvero ciclabili sono ancora “nella mente di Giove”: il marciapiede dalla Stazione Marittima al Terminal Traghetti quando saranno terminati i lavori in corso, un’area intorno al Porto Antico, viale Brigate Partigiane al termine dei lavori di copertura del Bisagno… Troppo poco perché l’intelligente iniziativa abbia successo e cresca. E allora? In attesa del radioso ciclistico futuro, quando magari ci saranno piste ciclabili e percorsi riservati anche nelle strade pianeggianti di San Pier d’Arena, si può dare un’occhiata ai siti www.bicincittà.com, www.amt.genova.it.