Descrizione
Parodi, Negrone, Repetto e Sbragi
Giorgio Parodi (nella foto) è il primo “grande” dell’aeronautica genovese: figlio di un noto armatore, cofondatore nel 1921 della Moto Guzzi, pilota militare nelle due guerre mondiali e in Etiopia, pluridecorato, pluriferito, fu il capolista istruttore e il maggior campione dell’Aero Club di Genova.
Carina Negrone fu un personaggio eccezionale nella storia aeronautica italiana, e non solo perché nel 1935, a 24 anni, ottenne il primato mondiale di quota volando a 11.500 metri con un Caproni Ca 113; un’altezza dove oggi volano i jet intercontinentali… Nel 1955 divenne presidente dell’Aero Club di Genova, che allora aveva la sede postbellica nelle campagne di Novi Ligure, e fu tra i più convinti promotori dell’aeroporto genovese: facendo atterrare gli aerei dell’Aero Club sul terreno dell’aeroporto Colombo non ancora ultimato, portò i primi aerei con le ruote a Genova.
Fabio Repetto, scomparso anzitempo nel 2005, è stato il presidente della rinascita e del rilancio dell’Aero Club dopo un breve periodo di difficoltà ed è ricordato come uno delle maggiori figure dell’aeronautica genovese contemporanea.
Infine il “mitico” comandante Fioravante Sbragi, che è stato due volte Presidente dell’Aero Club e fu uno dei principali promotori dello sviluppo dell’aeroporto genovese; oggi, alla bella età di 77 anni, vola ancora. Titolare della Compagnia Generale Aeronautica (fa servizio di aero-taxi), concessionario italiano della Piper, istruttore con oltre ventimila ore di volo alle spalle, dicono che in quasi cinquant’anni di volo gli siano cresciute le ali. Fu definito “il Barone Rosso di Genova”, e vanta un’anedottica sterminata: come quando da terra aveva guidato via radio un Piper spiegando al passeggero a bordo come atterrare a Genova (il pilota aveva perso i sensi); nel 1966 sorvolò per primo con una troupe televisiva la Firenze alluvionata; nel 2002 (a 70 anni) uscì a nuoto sotto la pioggia e il vento da un Piper precipitato in mare davanti alla Lanterna e pare che abbia segnalato l’incidente telefonando col cellulare alla segretaria: “Scusi. Precipitato in mare. Aiuto. Grazie”.