Descrizione
La chiesa Evangelica della Riconciliazione
La ricerca delle comunità religiose non cattoliche del quartiere ci porta questo mese alla chiesa Evangelica della Riconciliazione di via Digione 8. Il giovane pastore Daniele Marzano ci spiega essere questo un movimento evangelico e carismatico sviluppatosi in Italia alla fine degli anni Settanta; esso promuove la riscoperta dei rapporti interpersonali come “cuore” del regno di Dio, instrada le persone verso la relazione con Cristo individualmente e collettivamente, annuncia l’Evangelo nella nostra cultura attuale, lavora per la riconciliazione di tutti i cristiani. Chiesa della Riconciliazione quindi non solo nel senso del “sacramento” verticale dell’uomo che si riconcilia con Dio ma in senso orizzontale tra le persone e tra le realtà ecclesiastiche che si riconciliano fra loro. La chiesa di via Digione esiste dal 1997, nata come filiazione della comunità di Pavia; oggi i fedeli abituali sono un centinaio e alcune delle loro famiglie prima erano cattoliche o disinteressate a Dio; diversi fedeli arrivano da fuori città, dalle Riviere. Alla mia domanda perché non frequentano chiese più vicine a casa loro, il pastore risponde che qui si punta molto sui rapporti interpersonali, seguendo l’azione di Gesù che insegnava fra gli amici e in situazioni conviviali, a tavola per esempio. Qui la domenica dopo gli incontri e la preghiera si pranza e si trascorre la giornata insieme perché è piacevole e importante la dimensione spirituale dei rapporti fra le persone. C’è un incontro plenario la domenica alle 10,30, un incontro al venerdì per coloro che la domenica lavorano e incontri per bambini e adolescenti; canti e danze animano gli incontri di preghiera. Ci si incontra nella sala della comunità ma anche in gruppi di 4-15 persone nelle case private, con un animatore del gruppo; la ricorrenza religiosa più importante dell’anno è la Pasqua e si festeggia anche il Natale. La comunità è multietnica: un quarto dei fedeli sono italiani, quasi tre quarti appartengono a nazionalità diverse tra cui spiccano quelle sudamericane seguite poi da Africa, Nord e Est Europa; ciò è positivo perché – dice il pastore – il denominatore comune di una comunità religiosa non è la razza ma Cristo e “così come c’erano dodici tribù in Israele ma erano parte dello stesso popolo, essere multietnici ci porta a capire meglio i bisogni della società”. Sono ottimi i rapporti coi cattolici del Movimento per il Rinnovamento dello Spirito (i Carismatici) mentre ci sono pochi contatti con le parrocchie locali; è stata apprezzata l’elezione di Papa Francesco, che a Buenos Aires aveva buone relazioni con gli evangelici argentini. Si svolgono anche attività verso il quartiere, come gli spettacoli con finalità educative organizzati a Villa Giuseppina per i bambini. Daniele Marzano è anche attivo nei VeriAmici, associazione evangelica di aiuto per tossico-alcool-giocodipendenti che opera in sinergia col Sert e ha sede in via Prè; è un ponte tra la strada e le comunità di recupero e lavoro evangeliche. Per altre informazioni, www.riconciliazioneliguria.org e www.veriamici.it