Descrizione
Un giorno parlavo della “città di San Pier d’Arena” con amici non genovesi che mi guardavano straniti come per dirmi “Gianni ma che genovese sei, non sai che San Pier d’Arena è un quartiere e non una città?”. Allora ho spiegato che per ragioni storiche ormai è un quartiere ma se anziché a Genova fosse altrove, San Pier d’Arena sarebbe ancora una città, coi suoi quasi 44.000 abitanti potrebbe essere un capoluogo di provincia, come Macerata, Imperia, Biella, Lodi, Vercelli, che hanno circa la stessa popolazione di questo “quartiere”. Ho pensato che regalerò a questi amici la Collana San Pê d’Ænn-a, edita dalla SES. Immagino che molti lettori del Gazzettino già conoscano questa policroma famiglia di volumetti curati con attenzione e affetto da Mirco Oriati e Rossana Rizzuto, che conta a tutt’oggi sette titoli. Diversi autori si sono messi all’opera per creare testi, cercare foto antiche e immagini che in formato poco più che tascabile aiutano i sampierdarenesi a ricordare e i foresti ad apprendere la storia e le ragioni d’essere di questa città, di questo territorio di cui può essere difficile compiere una lettura approfondita che vada alla ricerca della sua essenza vera e originale scendendo al di sotto di certi aspetti superficiali eclatanti e non sempre entusiasmanti. Nella collana ci sono le testimonianze dei sampierdarenesi, c’è la poesia della sua storia e del suo tempo trascorso e condiviso; ci sono le trattorie e le osterie della San Pier d’Arena di una volta (anche prima di Trip Advisor e Trivago la gente sapeva benissimo dove andare a mangiar bene); c’è la “piccola storia” della città, c’è il suo sport, ci sono curiosità e aneddoti, luoghi, architettura e arte, teatri e spiagge, foto che raccontano la San Pier d’Arena che fu (senza inutili nostalgie passatiste ma per il piacere del ricordo, anzi per il dovere del ricordo perché “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”) e c’è la San Pier d’Arena del presente che guarda al futuro; ci sono anche gli scritti di quel grandissimo sampierdarenese che fu Ezio Baglini. Anche in quest’epoca di scarsa lettura e molto internet, ogni sampierdarenese dovrebbe avere nella sua libreria i volumi della Collana San Pê d’Ænn-a.