San Pier d’Arena nelle guide turistiche di un secolo fa

Rivista: Gazzettino Sampierdarenese
Editore: S.E.S. – Società Editrice Sampierdarenese
Luogo di pubblicazione: Genova
Data: Marzo 2012, anno XL, n°3

Descrizione

Notizie dell’allora “città”

La Commenda di Prè ha recentemente ospitato una interessantissima mostra del Touring Club Italiano “Girare l’Italia, il turismo alle origini della Nazione”. Visitarla mi ha portato a “riesumare” alcune vecchie guide turistiche del TCI che posseggo grazie alla passione bibliofila che fu di mio padre e che oggi è mia.

La GVIDA D’ITÁLIA DEL TOVRING CLVB ITALIANO – LIGÚRIA, TOSCANA SETTENTRIONALE, EMÍLIA vol.1 porta la data 1° luglio 1916 e suggerisce un itinerario per ferrovia da Genova a Ventimiglia la cui prima tappa è la nostra ex-città.

La quarantina di righe ad essa dedicate iniziano così: “Km.4 staz. Sampierdarena, buffet discreto” – evidentemente anche allora la prima preoccupazione del turista era di trovare dove muovere denti e mascelle… Poi apprendiamo che l’Albergo Rist. del Centro è “semplice, raccomandato, 50 camere L.2,25, pasti 0,60, 2,50, 3,50, pensione 8”. La città aveva 15.276 abitanti ed era “essenzialmente industriale, con grandiosi stabilimenti siderurgici e metallurgici per costruzioni di macchine motrici marine e ferroviarie…; fabbriche di materiali per la marina, di prodotti chimici, alimentari…. La compattezza delle costruzioni soffoca ogni possibilità di estetica nelle vie e nelle piazze. Di qualche interesse sono il Palazzo Comunale, già Centurione, costruito sul posto dell’antico Convento di San Sepolcro, di cui conserva il bellissimo chiostro…, il Pal.delle Scuole, già Imperiale, bell’opera di Galeazzo Alessi…, la chiesa di Santa Maria della Cella con la Madonna dell’Olivo di Nicolò Barabino”; sono poi suggerite alcune Passeggiate per carrozza: al Belvedere (25 minuti) col bellissimo panorama, a San Bartolomeo del Fossato col “vetusto campanile interessante”, al Forte della Crocetta da cui si sale al Santuario del Garbo e alle Porte di Granarolo col loro “incomparabile panorama”. Infine si traversa la Polcévera (femminile, è una fiumara), dove “nel 1746 eransi accampati gli Austriaci, comandati dal Botta, quando un’improvvisa piena ne trascinò in mare un migliaio con equipaggi e cavalli”.

Arriva invece dalla famiglia di mia moglie il piccolo “Annuario dell’Automobilismo, del Ciclismo e dei Trasporti moderni” del 1911, che fra l’altro riporta i nomi di tutti gli italiani “Possessori di automobili”. Tutti! Beh, non erano decine di milioni, centouno anni  fa…

A Genova ce n’erano già alcune centinaia ma a San Pier d’Arena erano soltanto nove, uno dei quali aveva anche la “comunicazione telefonica” (ma certo non sull’automobile…); era Ed. Rolla, via Vittorio Emanuele 2, il cui numero di telefono era 8-13. Per fare qualche confronto, gli automobilisti erano 17 a La Spezia, 15 a Savona, 7 a Sestri Ponente, 7 a Cornigliano, 5 a Rivarolo, ma solo 1 a San Francesco d’Albaro, 1 a Nervi, 1 a Sant’Ilario…

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