Descrizione
Si potrebbe dire che “basta la parola”, come per un celebre confetto medicinale di alcuni decenni fa. Perché Sanremo tutti la conoscono: al centro della Riviera dei Fiori, è la quarta città della Liguria per popolazione e fonda la sua fama e la sua gloria sul turismo e sulla coltivazione di fiori in serra, aiutati entrambi dal clima mitissimo, che fu senz’altro gradito anche ai cacciatori neandertaliani del riparo di via San Francesco, ai Ligures dei castellari che commerciavano coi greci di Massalia e agli abitanti del vicus Matutianus romano di cui restano due ville (alla Foce e a Bussana) e i moli del porto sul rio San Francesco. Tutto ciò testimonia la plurimillenaria vitalità di questa città dedicata… a un santo che non esiste: perché il martirologio non annovera nessun San Remo: questo nome (che va scritto più propriamente unito in un’unica parola) è l’italianizzazione di San Römu, ovvero San Romolo; questo si, personaggio storico, che visse fra VII e VIII secolo, fu vescovo di Genova indi si ritirò a vivere da eremita in una grotta (una bauma) sulle pendici del monte Bignone, e qui morì in fama di santo. San Romolo diede il suo nome alla Civitas Sancti Romuli che occupava la ripida collina detta della Pigna, oggi sormontata dal barocco santuario della Madonna della Costa: un angolo di vera “vecchia Liguria”, come pure lo sono i vicoli della vicina collina di San Bernardo, quelli intorno alla piazza della cattedrale di San Siro, romanico-gotica del XIII secolo, il caruggio lungo di via Palazzo-via Corradi e la Marina ottocentesca, dove piazza Bresca è il cuore della movida sanremese del XXI secolo. Una bella raffigurazione della Sanremo antica si trova affrescata su un parete di un vecchio edificio all’inizio di via De Benedetti, che collega piazza Eroi Sanremesi con la cattedrale di San Siro: riproduce una “Ichonografia Urbis Imperialis S.Romuli vulgo S.Remo” del celebre cartografo genovese Matteo Vinzoni del 1773, ed è opera della Scuola Edile di Imperia del 2003.