Descrizione
“Fatta eccezione per la mappa della Cina, in scala 1:1 immaginata dal genio surreale di Jorge Luis Borges, qualunque testo scritto, dai poemi epici all’elenco telefonico, non è che un riassunto di ciò che esso stesso descrive. Così è pure questa guida. Gli autori hanno fatto delle scelte fondate e motivate, certo, ma personali, basate sulla loro individuale sensibilità; essi non sono comunque giudici insindacabili della bellezza del mondo. E allora? Allora, un consiglio sussurrato a mezza voce: leggete questa guida, amatela, fatevi prendere per mano e portare in giro per le Terre d’Asti. Ma poi chiudetela, e lasciatevi andare. Anzi, perdetevi.
Perdetevi in senso reale, smarrite la strada, confondetevi tra i profili mutevoli delle colline…. E poi, prima di ritornare nelle vostre città, fate ancora una cosa: salite su un crinale deserto, quelli che hanno il cielo di sopra e boschi e vigneti ai piedi, osservate il profilo color mattone dei due, cinque, dieci paesi che fanno capolino dal sommo dei colli, con l’arco delle Alpi, grigie e bianche di neve, a chiudere l’orizzonte, magari sotto il rombo di un temporale lontano che fa di piombo il cielo. Quindi fermatevi, respirate lentamente e fatevi parte viva di questo paesaggio: voi nelle Terre d’Asti ci tornerete.”