Un trekking in Val d’Aveto, fra le grandi vette dell’Appennino Genovese

Rivista: Gazzettino Sampierdarenese
Editore: S.E.S. – Società Editrice Sampierdarenese
Luogo di pubblicazione: Genova
Data: Luglio 2010, anno XXXVIII, n°7

Descrizione

Come trascorrere una giornata a contatto con la natura

Quando al telegiornale si sente dire che questo mese di luglio è “caldo come il torrido agosto del 2003” ci si rattrista e ci si preoccupa non poco, pensando a quanto ancora sia lunga l’estate…

Fortunatamente la Liguria è regione non solo di mare (e di afa) ma anche di belle, boscose, fresche montagne facilmente raggiungibili da Genova e dalla Riviera. Così mi permetto di suggerire di trascorrere una giornata là dove il nostro Appennino raggiunge le sue massime e maggiormente panoramiche quote, in alta Val d’Aveto. Si tratta di un itinerario che attraversa il Parco Regionale dell’Aveto e che ho descritto insieme all’amica Sara Montoli nella guida all’Alta Via dei Monti Liguri pubblicata nel 2009 da Galata Edizioni; esso attraversa ambienti di grande interesse geologico, botanico e paesaggistico intorno al monte Aiona. Sono 5 ore di cammino adatto a escursionisti allenati, non troppo “della domenica”. Si parte dalla borgata di Gramizza (763 m), frazione di Rezzoaglio, raggiungibile in autobus dal capoluogo, e si segue il segnavia che è un triangolo giallo pieno. Una mulattiera risale nel bosco e nei prati tagliando la strada asfaltata sino alla chiesa di Amborzasco (873 m / 20’); passato il borgo, la mulattiera, segnata ora da un rombo giallo vuoto, si inoltra tra i campi e i pascoli mentre a destra è ben visibile il Monte Penna, una delle più maestose cime dell’Appennino genovese. Dai campi si passa al bosco, mentre a destra il monte Maggiorasca (massima vetta del comprensorio, 1799 m) svetta con la sua forma a panettone. La salita nel bosco termina al Passo della Spingarda (1551 m / 2h 30’), e da qui si segue la 33° tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri che procede verso ovest in un ambiente assai suggestivo; dopo poco  cammino si trova un breve sentiero segnato con  un  triangolo  rosso  vuoto  che risale le pendici del magico, misterioso Monte Aiona (1701 m / 3 h), dove le rocce originate nel fondo di antichi oceani fanno impazzire le bussole. L’altipiano dell’Aiona è un paesaggio insolito, unico in Liguria, “lunare”, affascinante col sole e inquietante quando è immerso nella nebbia; è una dorsale quasi pianeggiante, senza alberi, senza arbusti, con erba bassa, detriti, massi e pozze d’acqua. La cima è segnata da una piramide di pietre e da una croce; se l’aria è limpida si ammira un panorama vastissimo e grandioso che spazia dalle vicine cime dell’Appennino Ligure all’Appennino Tosco-Emiliano, dalle Apuane alla Val di Vara, dalla Spezia a Capo Mele, dalle Alpi Marittime al Monte Rosa all’Adamello, dalle città di Piacenza e Parma alle isole di Capraia, Gorgona e Corsica. Dalla cima si può scendere verso ovest lungo una traccia segnata con due linee gialle e un rombo rosso pieno per congiungersi di nuovo con l’Alta Via, ben segnalata da evidenti piloncini in legno, verso la dorsale erbosa del Pian delle Pumme (1615 m); da  qui  scendendo  nella  faggeta il sentiero si fa pietroso e sconnesso e raggiunge rapidamente il Passo Prè del Lame (1537 m / 3 h 30’). Qui si abbandona l’Alta Via che procede nella  faggeta  in  direzione  ponente, e si scende verso nord lungo il sentiero segnato con due linee gialle tra faggi, ruscelletti, una fonte di ottima acqua fresca, radure e boschetti sino a un crocevia (1050 m circa) da cui girando brevemente a sinistra in lieve salita si raggiunge il piccolo, verdissimo, boscoso, rotondo Lago delle Lame (1043m / 4 h 30’), uno dei tanti laghetti di origine glaciale che punteggiano il Parco dell’Aveto.  Da  qui un sentiero segnato con la doppia riga gialla prosegue scendendo nel bosco di conifere, intersecando la strada asfaltata e raggiungendo fra campi e arbusti la borgata di Magnasco (823 m / 5 h), dove ha termine l’itinerario.

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