Descrizione
Una delle molteplici ragioni per cui Genova è bella è l’enorme varietà di ambienti naturali del suo vasto territorio. Per esempio, si pensi a quella strada che corre a mezza costa del versante sinistro della val Polcevera “sorvolando” l’affollato fondovalle di Rivarolo, Bolzaneto e San Quirico: è una stretta strada quasi pianeggiante o blandamente in saliscendi, sui 250-300 metri di quota, che inizia fuori delle Mura Nuove seicentesche presso la fu-porta di Granarolo e da lì s’inoltra nell’entroterra verso nord. La via è unica ma prende diversi nomi: Via ai Piani di Fregoso, Via Begato, indi Via San Lorenzo di Casanova, e qui lascia il comune di Genova ed entra in quello di Sant’Olcese. Molte sono le ragioni di interesse di questo viottolo campestre male asfaltato: la più importante è che è un viottolo onusto di storia: su questo percorso si muovevano già i Liguri preistorici, questa era la tratta iniziale di una di quelle vie commerciali che si sogliono dir “del sale” che collegavano la costa con la pianura padana e l’Europa continentale. Lungo questa via nei secoli avanti Cristo viaggiavano a dorso di mulo o a spalla le merci che sbarcavano nell’insenatura del Mandraccio sotto il villaggio etrusco-fenicio-greco-ligure di Xenoa, Genua, Zena o come si chiamava. Si percorreva il versante sinistro del Polcevera a mezza costa attraversando probabilmente piccoli villaggi delle tribù Liguri, fino alla Crocetta di Orero, e da quel basso valico giù verso nord in direzione della valle Scrivia e verso le foreste e le paludi della Pianura Padana.