La perturbazione è arrivata. Non domenica, come si temeva e attendeva, per fortuna ha permesso ai comuni mortali di godere del sole festivo, ma è arrivata. I numerosi tenenti Drogo che sentinellavano al limitare del deserto osservando ansiosi il cielo verso ponente (Televideo, Meteo France, alcuni amateurs sparsi per la costa ligure) hanno accolto i Tartari preparati all’invasione; io personalmente li ho affrontati indossando il solito giaccone K-way viola e infilando i pantaloni impermeabili nel cassetto della Vespa. Per un po’ di giorni la foca che è in me rinuncerà a crogiolarsi al sole del meriggio. Meglio così, risparmio sulla miscela della Vespa.
Dovrei essere in ambasce per il mio futuro professionale e non lo sono. Ormai ho passato maggio senza essere pagato e pare che per continuare a ricevere palanche universitarie dovrò aprire la partita IVA e fare il libero professionista, cosa che comporta (dicono) noie e tasse varie. Però, se o così o Pomì, farò così. E non dovrò fare fatture solo al Dister, che se no sembra un trucco per avere uno stipendio senza essere assunto, dovrò lavorare anche per altra gente, siano editori di foto, altre università, o puffi di varia foggia. Che forse è più facile a dirsi che a farsi. Per cui dovrei preoccuparmi. E invece no. Non riesco a evitare di sentire giù giù nel colon dell’anima una vocina che dice “dai, sii contento, forse questi impicci ti serviranno per permetterti a lanciarti davvero verso il lavoro completamente fai da te, tagliando del tutto i legami con il concetto del posto fisso. Non sarebbe male, no?” Dice la vocina.
Lo so che temo che venga un giorno in cui saprò rispondere alla domanda :”tu quanti giorni di ferie hai all’anno?”. E può darsi davvero che ‘sto periodo confuso sia necessario per chiarirmi per bene chi sono e cosa faccio. Se tutte le idee di mezzi lavori che mi sono venute in mente in queste settimane, e che sto cercando di raccontare ai potenziali datori di lavoro, fossero davvero realizzabili di lavori ne avrei 4 (8 diversi part-time) e diventerei ricchissimo (no). Fra università, foto, articoli pseudoscientifici o turistici ed altre fantasie variegate che non dico per scaramanzia.
Inshallah.
L’I-King sembra abbastanza propizio, ma sai come sono gli oracoli, parlano sempre confusi.
Orsù, diamoci da fare.
(Scritto ai primi di giugno 1996)