Oltre a poter andare in luoghi che altrimenti non avrei occasione di conoscere e visitare, una delle cose che più mi piacciono del lavoro che faccio, scrivendo di cose varie dell’Italia, è che esso mi dà la possibilità di incontrare e conoscere almeno superficialmente persone “belle”. Gente generalmente sconosciuta ai più, che attraverso le professioni e le attività che svolge dimostra che l’Italia – la mia, la nostra, la vostra patria – non è ricca soltanto di quegli individui di dubbia moralità, odiose intenzioni e discutibili comportamenti che riempiono i giornali e le tv ma è anche altrettanto ben fornita di persone serie, oneste, intelligenti, che amano questo pezzetto di mondo in cui vivono e si impegnano per renderlo un po’ migliore di come l’hanno trovato (per dirla come Baden Powell).
Alcuni sono agricoltori e allevatori; altri si occupano di turismo, altri ancora di artigianato e di commercio; qualcuno lavora per la tutela del territorio, altri hanno a che fare con l’arte e con la storia, o con le tradizioni culturali…. Alcuni rientrano in più d’una di queste categorie contemporaneamente.
Sono sicuro che nessuno di costoro è o diventerà mai molto ricco. Non credo che facciano parte di “lobbies” in grado di influenzare indebitamente a loro vantaggio l’azione di politici e amministratori. Delle attività che riempiono la loro vita ne parlano con passione a chi si fa decine o centinaia di chilometri per andare a conoscerli ma certo non sono di quelle professioni che danno gloria e potere (ammesso che ‘sta gloria e ‘sto potere…. “if you knew all that I know, you’d understand what power is, ‘d understand what glory is…” canta con toni malinconici Jesus Christ Superstar a uno scalmanato Simone Zelota).
Ogni volta che grazie al mio lavoro (e ai miei datori di lavoro, Dio li benedica sempre) ho occasione di conoscere qualcuno di questi “italiani brava gente” mi rallegro e mi compiaccio di essere loro concittadino, e chissenefrega dei politici, dei calciatori, dei divi televisivi, degli uominicchi e delle donnicciuole che “fanno notizia” anche se non sono degni nemmeno di sciogliere il legaccio dei sandali a tutti questi onesti e lavoratori italiani dell’Italia vera.
Alcuni di essi li ho incontrati una volta, per poche ore, e anche se li ricordo con simpatia non ne ho più ripreso i contatti. Con altri qualche forma di contatto è rimasto, per alcuni oserei anche dire che ne è nata una quasi-amicizia. Molti di essi sono qui fra gli abituali lettori di queste mie chiacchiere, e mi fa piacere che sia così.
Permettetemi quindi di rivolgere un breve saluto a chi sta in questa lista di miei volenterosi lettori proprio perché ci siamo conosciuti a causa del mio lavoro. E dei vostri lavori che onorano l’Italia. Si tratta di Marzia V. scrittrice e allevatrice di pecore piemontese, Francesca P. enologa di Sardegna, Paolo C. ufficiale del Corpo Forestale dello Stato in Toscana, Natalì R. guida turistica-artistica-storica nel Polesine, Giorgia M. guida turistica-storica nel Lazio, Elena S. giornalista e naturalista della Brianza, Giovanna P. responsabile Slow Food nell’alta Maremma, Sara M, guida naturalistica e altro del genere in Liguria, Carlo e Susanna A, allevatori di api rare in Sicilia, Daniela G. con un futuro di capre, cavalli e api nelle Langhe Savonesi, Lea & Francesco gestori di b&b a Catania.
Sarò retorico ma finché ci sarà gente come loro, e insieme a loro ci saranno delle tessitrici di canapa in Val d’Aosta, un conservatore di manoscritti medievali a Vercelli, un pittore-guardiano di miniera in Valle Anzasca, un coltivatore di ciliegie nelle colline Tortonesi, un coltivatore di cicerchia nelle Marche, un produttore di formaggio con caglio vegetale nella Campagna Romana, un fornaio di pagnotte da un chilo in Puglia, un fabbricante di campane e un produttore di mozzarelle in Molise, una famiglia di coltivatori di rose rare nelle colline di Modena, un distillatore di fiori di arancio amaro nel Ponente ligure……. eccetera…. ci sarà speranza per questa nazione.
(Scritto il 24 luglio 2013)
(Pubblicato – con poche varianti – come Elzeviro sul Gazzettino Sampierdarenese, maggio 2015)