Mi rendo conto che fra i problemi etici, sociali ed economici che inquietano la vita della gente quotidianamente, quello “s’elli è meglio mangiare il formaggio da solo o accompagnato dal pane” è davvero problema di poco conto.
Ero a Novara, ieri, e verso le 13 mi sedetti per pranzare a un tavolo del Bistrot Nuares, in corso Cavallotti, nel centro di quella elegante città piemon-lombarda; c’era una coppia di due giovini sui 30 anni seduti al tavolino accanto a me. Ordinai un piatto di “strozzapreti al ragout di manzo e maiale”, di cui apprezzai, oltre al gusto, anche la desuetudine di quel “ragout”; a seguire chiesi una fetta di gorgonzola piccante, che mi venne portata – come’è giusto – accompagnata da alcune fette di pane rustico.
Come faccio di solito quando devo mangiare del formaggio, affrontai la fetta di gorgonzola da solo, senza “inquinarla” col pane. A formaggio finito mi venne voglia – come mi succede di solito – di sentire un po’ di gusto di pane in bocca, e rapidamente ne mangiai una fetta. A quel punto – more solito – avrei voluto tornare a sentire in bocca il gusto di formaggio, sapendo che dopo avrei di nuovo desiderato percepire la fragranza del pane, e poi…. così via in una teorica progressione ad infinitum. Ma è ovvio che la faccenda si è chiusa lì, formaggio-pane e stop, e va bene così.
Sta di fatto che mentre terminavo di mangiucchiarmi il pane, la ragazza alla mia sinistra dice al suo amico di fronte a lei “vedi che anche lui (ovvero io) mangia prima il formaggio e poi il pane!” Io ascolto, sorrido e mi giro verso di loro, mentre lui dice più o meno “e allora? A me piace mangiarli insieme, pane e formaggio, e la maggior parte della gente fa come me”.
Insomma, ne è nata una piacevole, allegra, quasi ilare, conversazione a tre di dieci minuti sul tema “pane e formaggio: insieme o uno dopo l’altro?”. I due erano simpatici, gioviali, arguti, eclettici e intelligenti, in pochi minuti siamo riusciti a disquisire – superficialmente, certo, ma mica era una conferenza accademica – di formaggi, di vino, di storia novarese e piemontese, di riso e di risaie, di panorami alpestri e di non ricordo bene cos’altro. Ma non ha importanza quale argomenti abbiamo toccato, l’importante, il piacevole è l’aver potuto stabilire una comunicazione – se pur breve e superficiale – con persone totalmente sconosciute, e che questa breve e vacua conversazione sia stata apprezzata da tutti i partecipanti.
Ovviamente alla fine della dotta disquisizione ognuno è rimasto della sua idea: io a Genova e la ragazza a Novara continueremo a mangiare prima il formaggio e poi il pane, il ragazzo mangerà tutto insieme. Ma l’importante nelle discussioni non è convincere l’interlocutore delle proprie ragioni, ciò che davvero conta è il puro e semplice scambio di idee, che può servire ad allargare le menti reciprocamente.
Se se ne rendessero conto tutti i fanatici d’ogni razza e colore, sesso, religione e orientamento politico, che discutere serve ad allargarsi il proprio cervello e non a cambiare i cervelli altrui, sai come sarebbe migliore il mondo….
Io uscendo da quel ristorantino pensavo, come spesso mi è capitato di pensare e come spero che ancora spesso mi capiterà, che è bello viaggiare, anche se è un viaggio che dura solo 12 ore come quello di ieri, ed è bello non solo per avere il piacere di capitare in una città di pianura come Novara in una splendida giornata autunnale di sole, e poter ammirare la corona di Alpi innevate, il Monte Rosa, il Cervino, anche il Monviso a occidente e qualche lembo di Appennino Ligure-Piemontese a sud della pianura, benché un poco avvolti nella foschia lontana. E’ ancor più bello avere l’occasione di scambiare due chiacchiere con persone sconosciute, persone che probabilmente non incontrerò mai più nella vita ma che importa, anche se l’alibi è stato una semplice fetta di gorgonzola con un po’ di pane, c’è stato uno scambio di parole, di idee, di pensieri, di “emozioni” e sono cose che danno un senso alla giornata, alla vita, sono cose che contribuiscono alla bellezza del mondo. Non so se si capisce cosa intendo ma spero di si, siete gente intelligente, dai…