Normalmente al mattino mi sveglio intorno alle 7. Quando sono a Sanremo anche i due(Paprika e Rocco) o tre (+ Polvere) gatti che trascorrono la notte in casa iniziano ad attivarsi più o meno alla stessa ora.
I giorni in cui mi sposto da Sanremo a Genova so che dal momento in cui metto piede fuori dal letto a quando sono pronto per chiudere il portone di casa e partire passa un’ora e mezza. Durante la quale faccio le normali cose mie del mattino e provvedo alle normali necessità dei cinque gatti, ciascuno dei quali, come ogni essere vivente dotato di intelligenza e personalità, ha gusti e comportamenti personali circa il tipo di cibo gradito, la quantità del medesimo che ritiene necessaria ricevere, la successione temporale con cui esegue la normale serie di eventi rituali: assunzione del cibo – bisogni fisiologici in giardino – amichevole disturbo agli altri quattro compagni mentre essi mangiano, eccetera. Dopo un’ora e mezza dalla sveglia sono pronto per lasciare Sanremo e partire. 

Stamattina, dovendo appunto spostarmi da Sanremo a Genova, ero intenzionato a fare come al solito, quindi contavo di alzarmi alle 7 e partire intorno alle 8,30 per arrivare a Genova (comprese le inevitabili code “per lavori programmati” tra Arenzano e la A26) intorno alle 10,30. 

Però stamattina nel sonno ormai leggero della seconda parte della notte percepisco che Polvere scende dal letto; andrà a mangiarsi i croccantini, penso… invece si sistema in corridoio e inizia a miagolare insistentemente per uscire. Sulle prime penso “ma sono già le 7? Ma c’è così buio fuori, chissà che brutto tempo che fa!”. Poi guardo l’orologio e vedo che sono le 5,45. Polvereeee!!!! Ma è presto! Stai bravo! Se proprio ti scappa vai a farla nella lettiera!
Niente, quello continua a miagolare… Insomma brontolandogli dietro mi alzo e vado ad aprirgli il portone. Figuriamoci… Entra subito Macchia, dietro Polvere esce Rocco, poi esce anche Paprika, dopo un poco arriva Ebano… insomma, alle 6 tutta la famiglia era bella sveglia e bella attiva, chi in casa, chi in giardino. 

Ormai che ero in piedi mi sono dato da fare, col risultato che alle 7,30 ho chiuso casa e mi sono messo in macchina per venire a Genova. Con un’ora esatta di anticipo rispetto a quanto avevo previsto. 

Viaggio tranquillo e senza storia, solo un poco di coda tra Arenzano e il bivio della A26 (arcisegnalata da Isoradio e dai tabelloni luminosi sull’autostrada), alle 9,30 sono a Genova. Quando sono ormai in città sereno e tranquillo apprendo che prima delle 10 in quel breve tratto di coda c’è stato un brutto incidente, un’auto si è schiantata sotto un camion, l’automobilista è morto, l’autostrada è stata chiusa bloccata per più di due ore, ovviamente il casino lì ha provocato un bis-casino in Aurelia, il Tg3 stasera diceva che la situazione è tornata normale intorno alle 15. 

Ciò significa che se io avessi fatto quello che avevo pensato di fare, partire da Sanremo alle 8,30, mi sarei trovato incastrato nel caos dell’incidente, bloccato per ore. Ho potuto evitare ‘sto sfacelo soltanto perché Polvere mi aveva costretto ad alzarmi prima.  

Telepaticamente oggi l’ho ringraziato dieci volte, chiedendogli scusa per averlo preso a male parole alle 5,45 quando mi ha tirato giù dal letto. L’ho ringraziato perché se non fosse stato per lui, per me sarebbe stata una giornata infame. 

E ovviamente mi chiedo…. ma i due eventi, la sveglia anticipata di Polvere e l’incidente, sono avvenuti senza nessun nesso reciproco? Solo un caso che Polvere si sia svegliato prima proprio stamattina? O la Provvidenza ha usato Polvere come messaggero (ànghelos) per far sì che io potessi evitare l’ambaradam dell’incidente?  

Mia sorella mi ha suggerito che forse Polvere nottetempo comunica con “sua mamma” (Donatella) e lei gli avesse segnalato la necessità di svegliarmi in anticipo.  

Naturalmente nessuno verrà mai a darmi una risposta esplicita e razionale su tutto ciò, ma sinceramente sto bene anche senza riceverla. Io ringrazio il gattàngelo custode Polvere (e sua mamma) per il servigio che mi ha reso stamattina. Dio benedica sempre tutti i gatti. E tutti gli altri animali, e tutti gli esseri viventi, quelli che ci sono e quelli che ci sono stati.

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