Provenza, ovvero una delle più bellissime regioni d’Europa.
Arles ed Avignone, per me le più belle città della Provenza.
Poi, a me piace andare per la prima volta in posti nuovi, dove non sono mai stato, ma piace ancor di più tornare una seconda (o terza) volta, per far maggiormente mio quel luogo, farmelo entrare sottopelle e nel sangue, per cosi’ dire.
Place de la Republique ad Arles l’avevo rivista velocemente almeno una volta, dopo la prima e la seconda, ma in fretta. Oggi l’ho ripercorsa con calma e con gusto come allora, come in quella giornata lontana dell’agosto 1983 quando passammo di là diretti ad Aqualand con Alberto G., Patrizia C., Luisa C.G. e gli Acquasantini. E come risuccesse nell’85 con Paola P. e Lele G., con la Ritmo, tenda e saccapeli. Credo di aver ritrovato (credo) il posto dove feci la foto a Paola, il primo piano di sbieco al tramonto, sul fiume che nella foto non si vede, 15 anni fa. Strano, mi sembra molto di più di soli 15 anni.
Avignone idem, la piazza dell’Orologio, dove suonammo e cantammo malissimo in quell’estate ’83, e i giardini a fianco al palazzo del Papi dove Lele ha una foto mezzo seduto che sembra che caghi (direi che era l’86) e poi il piazzaletto alberato del casello dell’autostrada dove piantammo la tenda, c’e una foto che ci fece Silvia P. al mattino, io e Lele assonnati che la smontiamo, ricordo il rumore dei camion continuo per tutta la notte, quanti camion saranno arrivati ad Avignone quella notte????
Ricordi antichi, tanto più carichi di nostalgia e affetto in quanto quelli sono stati tra i primi viaggi (si chiamavano viaggetti, allora, e poi c’erano gli ecletticismi di Lele…) fatti come davvero piace a me, pochi compagni di viaggio, una macchina, una tenda, senza meta precisa né prenotazioni, cassette di musica varia, macchina fotografica e via andare. Per fortuna che ora ho una fidanzata che, a parte la tenda, che se può la evita (ma anch’io, a 41 anni, il fisico inizia a gradire i letti e le docce, ahimé. E comunque lei quando è servita, la tenda, che non si trovavano camere libere, l’ha accettata e di corsa, anche!) per il resto è un bijou di compagna di viaggio.
Comunque, dicevo che sento una forte nostalgia per i “bei vecchi tempi” quando mi capita di tornare in certi luoghi che mi videro giovine viandante di belle speranze. Son sicuro che mi succederebbe lo stesso se potessi tornare nella spiaggia di Praia a Mare, quella oltre la scogliera e la galleria del treno, chissà com’è adesso, magari c’è una strada e un ristorante, o quella assolata a ridosso della ferrovia ad Alì Terme nell’81, dove si andava in paese in 6 in macchina e Luciano stava nel bagagliaio dietro col cofano alzato; per non parlare di Aqualand, che oggi mi vergognerei ad andarci perché bisognerebbe sgomitare coi ragazzini per scivolare giù dalle rapide coi ciambelloni e i tappetini, ma come mi divertirei ancora!!!! E voi, Patty Lele e Paola, ci tornereste ad Aqualand?
Un tentativo di pellegrinaggio dopo tanti anni lo feci in Sardegna nel ’96, quando sono passato a dare un’occhiata alla spiaggetta in faccia a Golfo Aranci, quella con l’erba fin sul mare e la fossa “del bambino morto”, dove Federico lavava le pentole in mare e Feffe fingeva di aiutarlo e invece stava a parlargli seduto su un sasso fino a rintontonirlo di parole sciaguettando un mestolo nell’acqua, che finiva che lavava tutto lui, Federico, e Feffe non muoveva un dito a parte il mestolo. Poi Fede si ubriacò bevendo la benzina, e straparlava.
Altri tempi…… C’erano delle basse e rade casette, in quel tratto di costa sarda, nel ’96, mentre nel ’79 era prato e cardi e stradine sterrate che la Mini di Mario ci toccava sotto, e basta. Ma nel ’79 anche la spiaggia della Pelosa a Stintino era deserta d’uomini e di manufatti, e lunghissima di sabbia, adesso invece è affollatissima, edificata e strettissima. Altri tempi….
Ma sono solo io che quando ritorna in certi posti gli vengono su pensieri antichi e nostalgie della gioventù, o capita anche ad altri?