Diciamocelo, Sauze d’Oulx (vulgo Salice) è un bel posto, in fondo. Cioè, la parte nuova fa abbastanza schifo come tutti i paesi di montagna venuti su per lo sci, ma ha un bel centro vecchio molto montagnoso, e soprattutto è in una posizione felice, lì a guardare la valle di sotto. Stare lì ad osservare la valle che si infila su verso Bardonecchia e lo Chaberton e gli altri monti vicini mi fa pensare un po’ al fortino del Deserto dei Tartari un po’ alla siepe di Leopardi. In cielo ci sono le nuvole, alte e grigie. Una fettina di azzurro sul fondo, a rischiarare un posto che è Francia, ormai. Siamo lì, all’inizio dell’Italia, a guardare ‘sto gregge senza fine di nuvole che arrivano da oltre le Alpi, dall’Europa delle grandi pianure e che passa di qui per scendere giù nella penisola. Il tempo che oggi fa in questo angolo di Nord-Ovest domani e dopodomani lo farà a Genova, poi a Firenze, poi a Napoli. Salvo variazioni nei dettagli, però il movimento generale dell’atmosfera è da ovest verso est, quindi qui è proprio l’avanguardia del tempo che farà su Raiuno Raidue Raitre Canalecinque. Sono i Tartari che arrivano, appunto. E cosa c’è al di là dei monti non si vede, lo si immagina soltanto, proprio come gli immensi spazi oltre la siepe di Recanati. Mi piace far la vedetta, mi è sempre piaciuto stare in un posto con tanta vista e guardare, più che quello che si vede guardare quello che c’è oltre, quello che non si vede ed è bello immaginare che ci sia, il mondo che c’è oltre alle Colonne d’Ercole, che uno le Colonne d’Ercole se le può costruire dove e come gli piace, va bene anche uno Chaberton, sapendoci fare può andar bene anche un Monte Fasce qualsiasi, basta voler giocare a pensare che al di là ci sia l’Ignoto ed ecco che lo spirito di Ulisse (Inferno XXVI, nel senso) o di Marco Polo (quello vero) o di Colombo Cristobal si reincarnano un pochettino anche in te. E poi mi piace l’alta Val di Susa, ci sono affezionato perché conservo buoni ricordi di tutte le volte che ci sono stato: un campeggio con gli scout a Sauze di Cesana, fra larici e mucche sui vent’anni (io, le mucche non so, credo più giovani), un altro bellissimo campeggio in Valle Stretta in ottima compagnia, tutte le varie volte invernali qui a Salice da Marta. In Valle Stretta ci sono tornato varie volte a fare week-end estivi in tenda e gite e bagni nel fiume, con Silvia, Uge et al. E nelle ultime due estati son salito quassù anche a trovare Marcella, a sentirla parlare quasi come se non fosse sposata e mamma, scarpinando su per il picchio pendio. Insomma, bello.