Iniziare l’estate tornando per il quarto anno consecutivo a Meta, in quel di Sorrento, al b&b La Gallina Felice, da Maria Damiani e Salvatore Cosentino e dalle loro figlie Francesca, Carlotta, Claudia e Sofia, potrebbe sembrare monotono e/o idiota a chi non li conosce ma in realtà è un piacere dello spirito “ineffabile” nel senso letterale del termine ovvero “che non può essere detto” nelle inevitabilmente imprecise parole di una conversazione qualsiasi. Bisogna andarci, starci e tornarci. Entrare lentamente ma profondamente nello spirito dell’amicizia a distanza che può legare due pisquani liguri a una famiglia di pisquani campani che non si vedono e quasi non comunicano each other per 51 settimane all’anno e poi si per una.
Oddio, io parlo per me e per Donatella ma non posso giurare che Salvatore e Maria pensino lo stesso di noi, anche se il comportamento che tengono verso di noi, le chiacchiere della domenica pomeriggio sdraiati fra il prato e la piscina sotto la pioggia e altri vari indizi pendant la semaine mi fan pensare che in fondo non stiamo loro tanto sulle scatole, via.
Poi, a parte la quantità di pomeriggi piovosi subiti durante la settimana 1-8 giugno u.s. che abbiamo trascorso laggiù, non va dimenticato che intorno al giardino elegantemente giunglesco e un po’ inglesizzante di Maria e Salvatore c’è la Campania, dove c’è sempre parecchio da scoprire.
Campania è….
il centro un po’ ottocentesco di Benevento, una larga e silenziosa strada pedonalizzata dove spuntano qua e là le tracce della nobile storia della capitale del Sannio: l’arco di Traiano affollato di figure umane scolpite, il ricco museo del Sannio pieno di tracce pre- e storiche, la chiesa longobarda di Santa Sofia ahimè chiusa all’interno, obelischi egizi e così via… e il giallo liquore Strega “il primo sorso affascina, il secondo… strega!” chi ha almeno 40 anni dovrebbe ricordarsi quell’antica pubblicità.
il centro un po’ medieval-longobardo un po’ otto-novecentesco di Salerno, piacevole città di mare che potrebbe stare in Liguria senza stonare, sia per le case antiche e talvolta cadenti del suo centro storico sia per il lungomare e il mare e il porto, sia per il duomo antico, la collina alle spalle…. ora ci manca Avellino, quinto capoluogo di provincia della regione; magari l’anno prossimo.
Molto interessante il Giardino della Minerva, orto botanico salernitano a scale e fontane e limoni in memoriam di un luminare salernitano della scienza medica e botanica medievale di cui ora mi sfugge il nome mannaggia quando serve la memoria falla…
Curioso anche, benché un po’ più intellettuale, l’hortus conclusus di Benevento, ameno connubio tra trastulli scultorei contemporanei e vegetazione giardinesca.
il museo Correale a Sorrento, delizioso palazzo di famiglia nobile estinta che ha lasciato alla sua città i tesori di famiglia, una collezione di pezzi d’arte varia (quadri, porcellane, statue, oggetti d’arredamento…) in bel panorama sul golfo di Napoli. Non è certo l’unica collezione d’arte varia familiare trasformata in museo civico in giro per l’Italia, nella sola Liguria conosco il magnifico museo Amedeo Lia a La Spezia e il museo Attilio e Cleofe Gaffoglio a Rapallo; se l’ente pubblico che eredita è intelligente e non sciupa, questi piccoli musei familiari sono a mio parere un ottimo mezzo per tramandare la storia e l’arte “minore” (per modo di dire) nel tempo, spesso meglio del semplice passare in eredità ai figli-nipoti-parenti, talvolta interessati più a vendere le cianfrusaglie dei nonni per far soldi che a custodirle.
la sontuosa, vasta e panoramicissima Certosa di San Martino a (anzi, sopra) Napoli, splendida come edificio a prescindere dal museo che contiene. Affascinante momento da sturm-und-drang l’esserci affacciati al loggiato aperto sul mare mentre si avvicinava la burrasca pomeridiana, ventaccio di mare, cielo piombo, urla e biancheggia il mar..
il sempre suggestivo panorama dal giardino di villa Cimbrone sul promontorio di Ravello, altro cielo quasi cupo fra statue e roseti, ne è seguito un diluvio biblico (con metropolitana allagata a Napoli) lungo la strada della costiera verso Positano, per fortuna eravamo già dentro la macchina…
le acque termali del giardino di Negombo a Ischia, che il giardino sarà anche sopraffino dal punto di vista botanico ma il più divertente è sguazzare sotto le cascate e fare la puccia nelle vasche piene di acqua spessa di minerali e calda (quella a 38° brucia davvero a entrarci dentro! Poi ti abitui ma non pensavo che bastassero 38 gradi per sentire così caldo sulla pelle). Poi c’è anche la spiaggia, il mare, le sdraio, il ristorante, il bagno turco, i massaggi da beauty farm…
Procida con lo sciopero degli autobus, mezza isola la giri bene a piedi poi ti stanchi. La rocca di Terra Murata, alta e panoramica, vale la salita. I pescatori che riparano le reti e ridipingono le barche sulla spiaggia meritano la successiva discesa.
Le cene all’agriturismo L’Agrumeto di Beppe e Silvana sono piacevoli tanto quanto le colazioni di Salvatore e Maria. Amici ormai anche loro, con baci e abbracci e scambio di regali liguri-sorrentini.
Affascinanti i due gruppi di ballerini serali che hanno affollato la sala pranzo dell’agriturismo al venerdì e al mercoledì: i primi erano una streppa di arzillissimi ballatori di liscio dai 60 agli 80, alcuni molto bravi, alcuni in caccia (il cuore non invecchia, ci disse uno di questi simpatici ottantenni in fregola); gli altri mediamente più giovani e più lanciati verso il latino-americano ma altrettanto appassionati. Anche qui c’erano quelli che avevano la faccia e l’abbigliamento del ballerino-che-va-lì-per-ballare e altri sembravano più in alla ricerca dell’anima gemella. Era un piacere guardarli piroettare, tutti.
Donatella forse dice che lo meno troppo spesso con Guccini ma, soprattutto il gruppo della terza età, mi faceva pensare alla canzone “Tango per due” del disco “Quelli che non…”. Ascoltare per capire.
La libreria-nel-roseto che Salvatore ha costruito per amore di Maria è un’altra delle delizie “ineffabili” della Gallina Felice, ma è roba privata della famiglia, non è una gloria turistica della Campania. Onorati di avere avuto accesso a tale mirabile ambiente. E personalmente un po’ di invidia verso Salvatore che è così bravo a progettare e costruire. Mi consolo pensando che il giardino di Sanremo non è abbastanza vasto per contenere un’analoga libreria per Donatella, e perciò sono esentato dal concepirla e costruirla….
Parafrasando l’evangelista Giovanni, molte altre cose sono state fatte e viste nel corso della settimana in Campania ma non sono state scritte qui. Queste sono state scritte perché crediate che il b&b La Gallina Felice è davvero un bel posto per trascorrervi una vacanza.