Descrizione
“Che vi è un solo Dio, il quale è una Essenza spirituale, eterna, infinita”
Nel vangelo secondo Giovanni si legge “to pneûma ópou thélei pneî” (Gv 3,8), traducibile con “lo spirito soffia dove vuole”: è opinione condivisa da tante persone di fede che il Divino non si manifesti in un’unica religione “vera” distinta e migliore dalle altre (quelle degli “dei falsi e bugiardi” di dantesca memoria), bensì entri, permei, pervada con modi, vicende, riti, pensieri e parole diverse tutte le religioni, tutte le “vie” che l’umanità ha percorso nella sua plurimillenaria ricerca di Dio. A Genova dal 2006 esiste una Consulta delle Religioni che riunisce diciassette diverse comunità di fede presenti nella nostra città, e dal 2010 nei giardini Baltimora, dietro piazza Dante, c’è un piccolo “Giardino delle religioni” dove crescono giovani alberi scelti dalle diverse comunità a rappresentare la fede di ciascuna di esse, in un contesto di armonia nella diversità. È con questi presupposti che ci accingiamo ad andare a conoscere – di mese in mese i sampierdarenesi che professano fedi diverse da quella cattolica.
Massimo Marottoli è il giovane pastore della Chiesa Evangelica Valdese di via Urbano Rela, affacciata sulla graziosa piazza Settembrini (ha un che di parigino questa piazzetta…). Valdo era un mercante di Lione appena anteriore a san Francesco (siamo tra il XII e il XIII secolo) che dopo una profonda crisi spirituale decise di rinunciare ai suoi beni e di consacrarsi alla predicazione del Vangelo, seguendo l’esempio degli apostoli. Lui intendeva collaborare al rinnovamento della Chiesa ma gli andò male perché a differenza di Francesco non fu compreso dalle gerarchie ecclesiastiche e fu scomunicato. Come tutti i movimenti “ereticali” anche quello valdese fu oggetto di persecuzioni ma malgrado ciò si espanse in Europa, specie nelle Alpi Cozie (le “valli valdesi” intorno a Pinerolo sono ancor’oggi il territorio italiano dove maggiore è la presenza dei seguaci di Valdo), in Provenza, in Calabria e in Germania meridionale. Il messaggio dei valdesi si incentra sulla fedeltà al Vangelo e sulla povertà della Chiesa, che deve tenersi lontana dal potere politico e dall’uso della forza. La chiesa valdese non ha un clero consacrato ma è organizzata attraverso gerarchie di assemblee locali, regionali, nazionali che eleggono collegi di “anziani” che rispondono del loro operato all’assemblea che li ha eletti. I valdesi sono oggi meno di 30.000 in Italia e si impegnano soprattutto a favore della laicità delle istituzioni nazionali (laicità intesa come vera parità di diritti e di “poteri” fra tutte le religioni sul piano politico, nell’istruzione, nella divulgazione televisiva, nell’uso dell’8 per mille…) e verso alcuni temi etici importanti (bioetica, testamento biologico, diritti degli omosessuali…).
Attualmente sono cinquantacinque i sampierdarenesi fedeli della Chiesa valdese di via Rela; tutti italiani, di ogni ceto sociale e culturale ed età. Portano il messaggio di Cristo nella società ad esempio offrendo assistenza, saltuaria o prolungata, ai senzatetto che frequentano la zona di piazza Settembrini, popolata di sera da etilisti, spacciatori, prostitute e sbandati di vario tipo; o anche accogliendo nella loro sala di culto la folta comunità pentecostale cinese genovese (150 persone) che viene qui celebrare le sue funzioni religiose. Ottimi sono i rapporti con le istituzioni pubbliche, il Municipio e le altre associazioni religiose e laiche del quartiere: si va dalla partecipazione all’Expo delle Associazioni e alle manifestazioni organizzate in piazza Settembrini per favorire la vivibilità della zona, sino all’organizzazione di studi biblici insieme ai cattolici del Don Bosco su temi quali “lo straniero, il diverso” o “l’accoglienza e la paura”. Per conoscere meglio i valdesi italiani si può consultare il sito www.chiesavaldese.org.