Descrizione
vol. 1: Cinque Terre – Montemarcello – Magra – Porto Venere
vol. 2: Antola – Aveto – Portofino – Parco delle Mura – Pratorondanino
vol. 3: Beigua – Bric Tana – Piana Crixia – Adelasia – Bergeggi – Gallinara – Rio Torsero
vol. 4: Alpi Liguri – Villa Hanbury
La Via Marenca, in realtà, non è unica via. Semplificando un po’ il concetto, possiamo dire che per i piemontesi tutti i percorsi che collegano le montagne dell’entroterra con la costa sono vie”marenche”. Così come per i liguri queste sono le vie del sale. Dalle riviere si portava il sale e le acciughe, magari anche l’olio, in Piemonte e nella Pianura Padana, e si tornava indietro con il grano e la carne che sulla costa ligure hanno sempre scarseggiato. Delle tante vie marenche-del sale che hanno collegato per millenni la costa del Mar Ligure con le alte terre alpine e la pianura padana, la più importante, la Via Marenca per antonomasia del Ponente ligure è quella che, attraverso alcune varianti, collegava Oneglia e Porto Maurizio con Limone Piemonte, valicando le Alpi Liguri a oltre 2000 metri di quota fra i pascoli e i boschi delle valli Argentina, Roia, Tanaro; è documentata almeno dal 1207, ma è altamente probabile che venisse già usata in epoca romana e probabilmente anche dai Liguri preistorici; per lungo tempo nel suo tratto più alto funse da linea di confine fra i territori della contea di Tenda – passati poi al duca di Savoia – e quelli del capitanato della Pieve di Teco, genovesi. Curiosamente, è ciò che accade oggi alla sua “cugina” Alta Via dei Monti Liguri, che per lunghi tratti funge da confine fra Italia e Francia. La Via Marenca è tutta percorribile da escursionisti di buone gambe, con circa 23 ore di cammino da Imperia a Limone Piemonte. Ma qui ci accontenteremo di descriverne un tratto, quello che maggiormente entra a contatto col Parco delle Alpi Liguri.