Anzi “Il buon selvaggio: vivere secondo natura migliora la vita”: è il titolo di un libro che mi regalò Donatella lo scorso Natale. Scritto da tal Devis Bonanni, giovane contadino-scrittore della Carnia, Friuli, questo libro è una chiacchierata sul suo stile e filosofia di vita come dire… a-moderna e ipernaturale; una chiacchierata odiosamente arrogante per certi versi e intelligentemente costruttiva per altri. Leggendo la prima metà del libro inveivo contro l’Autore una pagina si e una no, però andando avanti nella lettura o lui ha addolcito il tono da Unico Illuminato o io sono riuscito a entrare nel suo modo di ragionare e a comprenderlo, anche dove non lo condivido.
Comunque è una lettura interessante e scorrevole che si può fare benissimo a letto prima di spegnere la luce e accogliere un gatto grosso sul cuscino (questo l’ho letto a Sanremo, quello sul taoismo invece sta sul comodino di Genova. Giusto per amor di precisione…), è una lettura che mi sento di consigliare a chi di tanto in tanto pensa alla salute dell’affollato pianeta su cui Dio o il Caso ci ha messo a vivere, anche se non mi sembra necessario vivere esattamente come lui – io non ci penso proprio a rinunciare all’automobile, al vino, alla marmellata…. ma è comunque interessante il suo punto di vista su se stesso e sul mondo.
Che poi… dicevo di una filosofia di vita a-moderna e ipernaturale e ho appena trovato la sua pagina Facebook e un suo sito……. Comunque ci può stare internet e Faccialibro anche tra gli ipercontadini, dai, sono anche loro nel XXI secolo. Cito dal suo sito: “Il Buon Selvaggio non sono io o l’ultimo indio dell’Amazzonia. Il Buon Selvaggio è dentro ognuno di noi e se vogliamo darci una mossa per cambiare le cose dobbiamo ascoltarlo. Attraverso questo scritto vorrei stimolarvi ed interrogarvi sul rapporto tra l’Umanità ed il Pianeta, oltre le semplificazioni e le mistificazioni dei mass media. Quindi agricoltura e alimentazione, salute, mobilità alternativa, radici, relazioni di prossimità e solidarietà”
Insomma, buona lettura a chi vorrà leggere.
(Scritto il 19 novembre 2016)